Cassazione, fatture false: accertamento legittimo anche se è archiviato


        Corte di Cassazione sentenza-7739-2012[1] Nell’ordinamento vigente è attivo il principio    dell’autonomia del giudizio tributario rispetto a quello penale e, quindi, l’eventuale giudicato penale di assoluzione a favore del legale rappresentante di una società per insussistenza del reato di esposizione di elementi passivi fittizi mediante utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti,  non è di  per sé   vincolante nel processo tributario. La Corte di Cassazione, sezione tributaria ha stabilito però un nuovo punto, con la sentenza del sentenza n. 7739 del 28 febbraio 2012, dell’indipendenza tra procedimento penale e quello fiscale e, nello specifico, che una accusa di fatture false archiviata nel procedimento penale, sia irrilevante ai fini dell’accertamento fiscale. L’elusione fiscale diventa così un  un reato se il contribuente ha violato le specifiche norme antielusive stabilite, appunto, dall’articolo 37-bis del dpr 600 del 1973, superando la soglia di punibilità sancita per l’evasione fiscale. Nello specifico grande rilievo assume l’infedeltà dichiarativa. In altri termini  l’elusione fiscale è reato penale, per cui gli imprenditori “furbetti” non potranno più trasferire società e capitali nei paradisi fiscali per pagare meno tasse in Italia .  Gli orientamenti giurisprudenziali sulla rilevanza penale delle condotte elusive fino ad oggi sono stati in effetti diversamente interpretati. Ora però […]

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