Fatture irregolari: accertamento induttivo legittimo


          Corte di Cassazione sentenza n.3259 del 2 marzo 2012 La Corte di cassazione, con la sentenza n. 3259 del 2 marzo 2012, ha stabilito che le fatture gravemente irregolari possono essere ritenute false dal fisco a meno che il contribuente non fornisca la prova contraria. La questione su cui si è pronunciata la Corte è scaturita da un avviso di rettifica IVA relativo all’anno 1998, notificato dall’Agenzia delle Entrate ad una S.p.a. che lo impugnava, immediatamente, dinanzi alla competente Commissione Tributaria Provinciale. La C.T.P. si pronunciava in senso negativo alla contribuente. Di qui l’appello proposto alla Commissione Tributaria Regionale per l’Emilia Romagna che, in riforma della decisione impugnata, accoglieva la tesi proposta dalla società. sostenendo: “che le fatture utilizzate dalla contribuente erano state emesse per coprire costi effettivamente sostenuti, anche se non documentabili; – che i corrispettivi in esse indicati erano relativi all’attività d’impresa, nonostante non fosse stata correttamente indicata la natura, la qualità e la quantità dei servizi venduti e prestati; – che l’IVA era stata correttamente applicata, non risultando prove del mancato pagamento delle fatture ed avendo la società dichiarato, senza essere contraddetta dall’Ufficio, che le ditte emittenti avevano regolarmente versato l’imposta, addebitata in […]

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