Il contribuente è sempre responsabile per la dichiarazione infedele


        CORTE DI CASSAZIONE  sentenza n.8630 del 30.05.2012 Anche se la dichiarazione infedele è addebitabile al consulente fiscale, che per questo motivo ha subito una condanna penale, il cliente resta comunque tenuto al pagamento degli interessi e della maggiore imposta. Il contribuente è esonerato soltanto dall’applicazione delle sanzioni.  Con sentenza n. 8630 depositata il 30 maggio 2012, la Corte di cassazione ha respinto il ricorso presentato da un contribuente avverso la statuizione con cui le Commissioni tributarie, provinciale e regionale, avevano ritenuto legittimo un accertamento che gli era stato notificato in conseguenza dell’infedele dichiarazione presentata dal proprio commercialista e per la quale quest’ultimo era stato denunciato e penalmente condannato. In buona sostanza il sig….aveva chiesto e ottenuto dalla CTP di Milano l’annullamento di una cartella di pagamento delle somme dovute per il2002, atitolo di IRPEF, addizionali e interessi, a seguito della rideterminazione degli oneri deducibili e delle spese ritraibili. La Commissione, ai fini della decisione, aveva tenuto conto di quanto accertato in sede penale, ossia che il ricorrente era rimasto vittima della condotta truffaldina del suo fiscalista, che aveva falsificato la dichiarazione dei redditi per l’anno in contestazione.   Da segnalare che all’esito dell’appello proposto dal Fisco, la […]

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20 giugno 2017


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