Evasione fiscale: patteggiamento senza pene accessorie


            CORTE DI CASSAZIONE. Sentenza n. 45845 del 23.11.2012 Evasore fiscale – Pena patteggiata – Misure interdittive – Limiti. L’imprenditore condannato per evasione fiscale con pena patteggiata inferiore a due anni non può essere interdetto dall’esercizio dell’impresa o dal contrarre con la pubblica amministrazione.  La decisione presa dalla Corte Suprema di Cassazione, con la sentenza n. 45845 del 23 novembre 2012. La Terza Sezione Penale,  ha osservato che: “…il Tribunale nell’irrogare all’imputato mesi 10 di reclusione, non avrebbe dovuto disporre, a carico dello stesso, le pene accessorie, ex art. 12, d.Lvo 74/2000 (Cass, 28/10/1999, Dell’Utri; Cass. 1/10/1998, Roldo), quali la interdizione dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese; la incapacità a contrarre con la P.A.; la interdizione dalle funzioni di rappresentanza e assistenza in materia tributaria; la interdizione perpetua dall’ufficio di componente di commissione tributaria; la interdizione dai pp.uu. Conseguentemente, questa Corte ritiene di dovere annullare senza rinvio la impugnata pronuncia, limitatamente alle indicate sanzioni accessorie, che elimina, rilevato, che tale intervento non incide sul negozio pattizio concordato tra le parti, dalle stesse formulato e ratificato dal giudice con la pronunciata sentenza..” A cura di Redazione Fonte: fiscal-focus.info; teleconsul.it

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