Distrarre somme è appropriazione indebita
Corte di Cassazione. Sentenza n.3397 del 23.01.2013 Reati societari – Appropriazione indebita del patrimonio sociale – Somme correlate a fatture inesistenti – Punibilità – Sussiste. E’appropriazione indebita quando il socio distrae delle somme dal patrimonio dell’azienda anche se queste sono riferibili a false fatture. Infatti, nell’ipotesi in cui un soggetto ponga in essere atti di aggressione al patrimonio societario, appropriandosi del denaro o della cosa mobile dell’ente di cui abbia la disponibilità in ragione della carica, la disposizione normativa prevede, come quella di cui all’art. 2634 c.c., che in questa materia è stata direttamente o indirettamente evocata per escludere l’applicabilità dell’art. 646 c.p. aggravato ai sensi dell’art. 61, n. 11 c.p., come elemento costitutivo la deminutio patrimoni della persona offesa e l’ingiusto profitto. Lo ha confermato la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 3397 del 23 gennaio2013, ha ribadito il sequestro di buona parte del patrimonio di due noti imprenditori romani rimasti coinvolti nell’inchiesta sui campionati mondiali di nuoto. Nella definizione i supremi giudici precisano inoltre che il bilancio della società può considerarsi validamente presentato anche senza la sottoscrizione da parte degli amministratori, chiarendo inoltre alcuni precedenti in parte discordi che: “… nell’ipotesi in […]
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