Chi paga le sanzioni se la dichiarazione dei redditi è sbagliata? Due sentenze a confronto
CORTE DI CASSAZIONE. Ordinanza n.2813 del 06.02.2013 CORTE DI CASSAZIONE. Ordinanza n.3239 dell’11.02.2013 Tributi – Dichiarazione fiscale – Dichiarazione infedele – Errore da parte del consulente fiscale. Nel giro di pochi giorni due sentenze della cassazione, con orientamenti diversi, trattano l’applicabilità delle sanzioni amministrative in caso di dichiarazione infedele. La Cassazione con l’Ordinanza n. 2813 del 6 febbraio 2013, ha fornito una linea interpretativa, stabilendo che il contribuente che paga in ritardo le imposte paga le sanzioni anche se a sbagliare i conti era stato il commercialista anche se per questo era già stato denunciato per truffa. I giudici sostengono che la presentazione della denuncia non era condizione sufficiente a dimostrare l’esclusiva responsabilità del professionista e che quindi non esonerava il titolare dell’omesso versamento di imposta. Sul punto in sentenza si legge che :”… Ciò stante, in effetti, le doglianze prospettate dalla ricorrente Agenzia, sembrano fondate, giacché non risulta assolto l’obbligo motivazionale, essendo principio consolidato sia quello secondo cui è configurabile l’omessa motivazione, “quando il giudice di merito omette di indicare nella semenza gli elementi da cui ha tratto il proprio convincimento ovvero indica tali elementi senza una approfondita disamina logico-giuridica, rendendo in tal […]
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