L’esame di atti istruttori di altro processo è legato alla rituale acquisizione da parte del giudice di merito
Con l’ordinanza n. 13549/2015 della Sesta Sezione Civile, la Cassazione, nel corso della impugnativa proposta dall’Agenzia delle Entrate avverso la sentenza della CTR di Roma, affronta e risolve, in maniera molto formale e rigorosa, la questione relativa alla “rituale acquisizione” dell’elaborato consulenziale da un diverso processo. Come è noto, è costante l’indirizzo di legittimità secondo il quale il giudice di merito può tenere conto, ai fini della sua decisione, delle risultanze di una consulenza tecnica acquisita in un diverso processo, traendone elementi di convincimento ed anche attribuendo ad essa valore di prova esclusiva (Cass. n. 2839/97, n. 8585/99). Ciò posto, il problema affrontato con la sentenza qui in rassegna, ha riguardato la questione sul se la consulenza tecnica d’ufficio espletata in altro giudizio (ed invocata dal contribuente), per poter essere validamente valutata dal giudice del merito del nuovo processo, debba o no essere “ritualmente acquisita” a tale processo anche quando la stessa sia perfettamente nota alle parti processuali ed al collegio giudicante. Orbene, il Supremo Collegio investito della questione, non condividendo gli argomenti proposti dal relatore del Collegio medesimo (che, a parere dello scrivente con ragionamento pienamente condivisibile, riteneva superflua nel caso di specie la materiale acquisizione dell’elaborato essendo la […]
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