Imposta di soggiorno: i gestori hanno l’obbligo di segnalare i clienti inadempienti


L’imposta di soggiorno, istituita dall’art. 4 del D.Lgs. n. 23 del 14 maggio 2011 (federalismo fiscale municipale) prevede che i Comuni capoluoghi di Provincia possano istituire, con deliberazione del Consiglio Comunale, un tributo a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul proprio territorio, da applicare, secondo criteri di gradualità in proporzione al prezzo, sino a 5 euro per ogni notte di soggiorno. Il relativo gettito è destinato a finanziare interventi in materia di turismo e, con regolamento comunale, è dettata la disciplina generale di attuazione dell’imposta. Dopo alcune prese di posizione che ritenevano illegittima l’introduzione dell’imposizione nella giurisprudenza amministrativa si è invece consolidato un orientamento favorevole al tributo (TAR della Puglia – Sezione di Lecce – sentenza n. 748 del 2012 e TAR della Toscana – Sezione I – sentenza n. 1808 del 2011) e oggi è pacifico il fatto di come la suddetta imposta non leda i principi costituzionali dell’imposizione fiscale. Si presume infatti che il cliente di una struttura recettizia sia in grado di pagarla poiché la suddetta imposta (di importo contenuto) non può considerarsi evento distorsivo della libera concorrenza. A tal proposito però è da precisare che il gestore dell’albergo (o di altre strutture […]

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