I rimborsi F24 nelle mani dei Comuni tra incertezze e dubbi


Con la pubblicazione della procedura ministeriale per la correzione degli errori commessi mediante il canale di pagamento F24, i comuni possono restituire i soldi ai cittadini versati indebitamente a titolo di IMU quota erariale e a titolo di maggiorazione Tares. Dichiarata inidonea la documentazione fino ad ora trasmessa in quanto non conforme alle regole poste dal nuovo canale di transito, dal 28 aprile si possono inserire le istruttorie per dare ordine al dipartimento delle finanze di rimborsare la quota erariale. In realtà l’avvio dei lavori è iniziato su binari incerti. L’abilitazione all’apposita sezione non è tra le più agevoli e una volta ottenuto l’accesso alla prima videata dell’applicazione, ci si trova di fronte a ben cinque tipologie di procedure che si rifanno alle fattispecie delineate con la legge 147/2013 in un gruppo di commi compresi tra il 722 e il 727, inizialmente circoscritti all’IMU, e poi estesi agli altri tributi locali con il DL 16/2014. La disciplina non copre gli errori commessi dagli istituti bancari, casi nei quali sono gli stessi istituti a dover correggere gli errori. Tuttavia sempre più spesso accade che l’istituto bancario, erroneamente,  rinvia al comune per l’attivazione delle procedure suddette. In attuazione della legge 147/2013  in […]

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