La Cassazione decide come si computa la decadenza per l’accertamento della TARSU
La CTR di Abruzzo respingeva l’appello del Comune di Pescara avverso la sentenza CTP che aveva annullato per l’avvenuta decadenza l’avviso di accertamento TARSU/TIA nei confronti di una società concessionaria di spazi demaniali ed acquei. Sul ricorso proposto dal Comune, la Cassazione è intervenuta con la sentenza della SEZ. V CIVILE n.22224 del 2016, pubblicata il 3 novembre 2016. La questione riguarda la determinazione del termine iniziale per il computo della decadenza quinquennale ai fini della notifica dell’accertamento TARSU/TIA ai sensi dell’art. 1, comma 161 della Legge n.296/2006, il quale dispone che gli enti locali procedono alla rettifica od all’accertamento d’ufficio con AVVISI che debbono essere notificati entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento sono stati o avrebbero dovuto essere effettuati. La norma va collegata alla disposizione dell’art. 70, comma 1, del d.lgs. n. 507/1993, la quale stabilisce che la denuncia dei locali e delle aree tassabili ai fini TARSU deve essere presentata al Comune entro il 20 gennaio successivo all’inizio dell’occupazione o detenzione. Il Comune ritiene che il termine sia quello del 20 gennaio dell’anno successivo all’inizio dell’occupazione. La Corte ha ritenuto che la interpretazione da dare alla norma […]
Attenzione!Per visualizzare il contenuto dell'articolo è necessario essere autenticati!
Per accedere fai click
quiSe non sei abbonato clicca
qui per richiedere l'attivazione di un utenza