I benefici fiscali per gli immobili in comodato
Premessa Le recenti risposte e chiarimenti forniti dal Mef sia in occasione di Telefisco 2016/2017 sia attraverso la emanazione di circolari e di risposte a quesiti proposti, hanno delineato in maniera esaustiva la cornice applicativa della normativa che prevede la riduzione del 50% dell’imponibile Imu e Tasi dovute sugli immobili concessi in comodato d’uso tra parenti in linea retta, entro il primo grado. L’agevolazione in questione è stata introdotta, come è noto, dalla legge di stabilità 2016 (comma 10-lett.b L.n.208/2015) che ha sottratto alla potestà regolamentare dei Comuni la possibilità di assimilazione ad abitazione principale dell’immobile concesso in comodato tra genitori e figli. La precedente disciplina In precedenza e fino a tutto il 2015, era attribuita alla predetta potestà tributaria comunale considerare adibita ad abitazione principale l’immobile dato in comodato dal titolare ai parenti in linea retta, entro il primo grado, a condizione che questi la utilizzassero come abitazione principale. In forza di tale assimilazione la delibera comunale poteva prevedere: che la agevolazione si applicasse, ai soli fini Imu, ad immobili iscritti in catasto nelle categorie non di lusso con rendita non superiore a € 500,00; che il comodatario ed il suo nucleo familiare avessero un reddito, ai fini ISEE, […]
Attenzione!Per visualizzare il contenuto dell'articolo è necessario essere autenticati!
Per accedere fai click
quiSe non sei abbonato clicca
qui per richiedere l'attivazione di un utenza