Alla Corte di Giustizia Europea i corrispettivi pretesi dalle Poste sui bollettini di riscossione ICI
La Corte di Cassazione, Sez. III Civile, con ORDINANZA INTERLOCUTORIA n.5342/2018, pubblicata in data 6 marzo 2018, ha deciso di sottoporre alla Corte di Giustizia dell’UE le questioni pregiudiziali interpretative del diritto comunitario in merito alle “commissioni”, determinate unilateralmente dalla Poste Italiane, cui i concessionari della riscossione (EQUITALIA) soggiacciono senza poter recedere dal contratto di c/c postale se non incorrendo nella violazione dell’obbligo di cui all’art. 10, comma 3, del D.lgs. n.504/1992 e nel conseguente inadempimento dell’obbligo di riscossione dell’ICI versata, nei confronti dell’ente locale impositore. Il procedimento nasce dalle sentenze del Tribunale di Pesaro e della Corte d’Appello di Ancona che hanno riconosciuto il diritto di POSTE ITALIANE a percepire i corrispettivi per il servizio prestato a favore di Equitalia riferiti al periodo 1997/2006. Equitalia, nel ricorso per Cassazione ha sostenuto la illegittimità della pretesa per vari motivi, tra i quali il fatto che il rapporto di c/c è vincolante con imposizione di Euro 0,23 per ogni bollettino lavorato, ponendo così in essere un vero e proprio monopolio legale a favore delle Poste, per cui viene richiesta la disapplicazione di tale disposizione in quanto incompatibile e violativa di norme del Trattato Europeo. Le Poste Italiane hanno controdedotto che l’obbligatorietà […]
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