Del giudice tributario la competenza sull’atto di pignoramento non preceduto dalla notifica della cartella


L’atto di pignoramento non preceduto dalla notifica della cartella di pagamento costituisce il primo atto con cui si manifesta al contribuente la volontà di procedere alla riscossione ed è quindi idoneo a far sorgere in capo a questi l’interesse ad agire ai sensi dell’art. 100 del c.p.c. ed è, pertanto, ascrivibile tra gli atti impugnabili dinanzi al giudice tributario ex art. 19 del D.lgs. n. 546/1992. È quanto ha deciso la Corte di Cassazione – Sez. V Civ.- con la sentenza n. 11481/2018, pubblicata in data 11 maggio 2018. La controversia è stata originata dal ricorso per Cassazione proposto da Equitalia avverso la decisione della CTR Lombardia di rigetto dell’appello relativo ad un pignoramento c/o terzi nel presupposto che la notifica della cartella di pagamento fosse da ritenere INESISTENTE in quanto consegnata a persona diversa dal destinatario. Equitalia ha sostenuto la erroneità della decisione CTR che avrebbe dichiarato la giurisdizione del giudice tributario senza considerare che l’art. 19 del D.lgs. n. 546/1992 riserva al giudice ordinario le controversie riguardanti gli atti dell’esecuzione forzata successivi alla notifica della cartella, e, quindi, anche quelli del pignoramento. La Suprema Corte, con la sentenza in oggetto, ha richiamato la recente pronuncia delle Sezioni Unite la […]

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