Il parere delle Finanze sull’imposta di bollo per le istanze e le occupazioni di suolo pubblico per i referendum
É stato posto all’Agenzia delle Entrate un quesito sulla corretta applicazione dell’imposta di bollo sulle istanze volte ad ottenere dagli enti locali l’autorizzazione alla occupazione di suolo pubblico per la raccolta di firme relative a campagne referendarie ed altre iniziative legislative popolari, ed in particolare se tali atti possano rientrare nella esenzione di cui all’articolo 1, Tabella B, del D.P.R. n. 642/1972 per “le petizioni agli organi legislativi riguardanti la formazione delle liste elettorali e gli atti e documenti relativi all’esercizio dei diritti elettorali”. La Direzione Centrale Coordinamento Normativo del MEF (Agenzia Entrate), con la Risoluzione n. 56/E del 18 luglio 2018, ha chiarito, in primo luogo, che la nozione di “PETIZIONI AGLI ORGANI LEGISLATIVI” possa ricomprendere sia le iniziative con le quali i cittadini esercitano il loro diritto di voto ex art. 50 della Costituzione, sia le analoghe iniziative previste nel Trattato dell’Unione Europea e degli Statuti Regionali e locali. Per “DIRITTI ELETTORALI” debbono intendersi sia il diritto di voto esercitabile nell’ambito di una consultazione elettorale, sia gli altri diritti garantiti dalla Costituzione ai cittadini per assicurare il loro coinvolgimento nell’attività legislativa, specificati nell’articolo 71 (proposte di legge richieste da almeno cinquantamila elettori) e nell’articolo 75 (disciplina dei referendum popolari). […]
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