Viola la Costituzione la legge della Regione Abruzzo n. 5 del 23 gennaio 2018 recante norme di adeguamento del Piano Regionale di gestione integrata dei rifiuti


L’articolo 2 della Legge della Regione Abruzzo n. 5  del 22/1/2018, recante norme a sostegno dell’economia circolare – adeguamento del Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti (PRGR), è stato impugnato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per pretesa  violazione dell’art. 117, secondo comma, lettera s) della Costituzione,  in quanto la disciplina dei rifiuti attiene alla materia tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, di esclusiva competenza dello Stato, cui spetta la fissazione di livelli minimi di tutela uniformi sull’intero territorio nazionale. Dedotta anche la violazione di altre  norme statali che fissano precisi criteri di riparto delle funzioni amministrative in materia di gestione dei rifiuti e dell’art. 179, comma 5, del decr. legisl. n. 152/2006 sulla gerarchia dei rifiuti quanto allo smaltimento in sostituzione dell’incenerimento con recupero energetico. La Regione ha sostenuto che l‘approvazione del piano con atto legislativo andrebbe intesa in senso puramente formale, attesa la sostanziale conformità dell’iter di approvazione al modello tracciato dal legislatore, ed inoltre che l’art. 199 del decr. legisl. n. 152/2006 conterrebbe una riserva di amministrazione  ed alle Regioni verrebbe consentita la massima discrezionalità nell’individuazione dello strumento previsto per la relativa approvazione. La Corte Costituzionale, con la sentenza n.28 del 23 gennaio 2019, ha riconosciuto la fondatezza […]

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