L’accesso civico agli Ordini di Servizio della Polizia Locale deve rispettare le norme sula protezione dei dati personali


L’Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha espresso il proprio parere su richiesta del Responsabile della corruzione e della trasparenza (RPCT) del Comune di Milano in merito alla istanza di accesso civico presentata da un cittadino per il rilascio di copia degli Ordini di Servizio della Polizia Locale e delle disposizioni formali scritte rivolte al personale; l’Amm.ne aveva accordato un accesso parziale, rifiutando l’esibizione degli atti che avrebbero violato le norme sulla protezione dei dati personali. L’Organismo della privacy, con il Parere in data 15 ottobre 2020, n. 9483576, ha ritenuto che ill Comune di Milano, alla luce delle linee guida dell’ANAC e dei propri orientamenti,  abbia correttamente respinto l’accesso alla documentazione richiesta,  in quanto l’ostensione della stessa avrebbe potuto determinare una interferenza ingiustificata e sproporzionata nei diritti e libertà del personale appartenente alla Polizia Locale, in violazione del principio di minimizzazione dell’art. 5, paragr. 1, lettere b) e c) del RGPD, arrecando proprio quel pregiudizio concreto alla tutela della protezione dei dati personali previsto dall’art. 5 bis , comma 2, lettera a) del decr. legisl. n. 33/2013. Non è possibile, ad avviso dell’Autorità, accordare, come richiesto dal soggetto istante, neanche un accesso civico parziale, oscurando i nominativi […]

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