L’ANAS risponde dei danni causati al motociclista da una buca non segnalata
Un avvallamento della strada, non segnalato né visibile, faceva cadere a terra un motociclista . che riportava gravi danni patrimoniali e non patrimoniali. Il Tribunale addebitava la responsabilità all’Ente proprietario della strada, con sentenza confermata dalla Corte di Appello e successivo ricorso per Cassazione da parte dell’Anas la quale ha sostenuto la violazione dell’art. 132, comma 2, del c.p.c. avendo la decisione impugnata motivato solo per relationem l’assenza di prova liberatoria del caso fortuito La Suprema Corte, con l’Ordinanza n. 2830/2021 della Sez. III Civile, pubblicata il 5 febbraio 2021, ha dichiarato inammissibile il ricorso per diversi motivi, tra i quali determinante la circostanza che la Corte d’Appello ha conferito rilievo decisivo alle prove testimoniali riguardanti l’omessa vigilanza esercitata dall’Ente sul tratto di strada in questione, nonché sulla inesistenza di segnali di pericolo ed alle risultanze del verbale da cui appare incontestabile la presenza dell’avvallamento costituito da una grossa buca nella corsia riservata alle moto . Si tratta, ad avviso della Cassazione, di un accertamento in fatto relativo alla condizione del fondo stradale, alla prevedibilità dell’insidia ed all’inadempimento dell’obbligo di vigilanza da parte dell’ente proprietario della strada, che non può essere messo in discussione dinanzi alla Corte stessa. Sul fatto […]
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