Le concessioni a CANONE FISSO per l’accertamento e la riscossione delle entrate comunali
L’IFEL, con la Nota del 25 febbraio 2021, ha fornito i propri chiarimenti sulla legittimità da parte dei piccoli Comuni di affidare la concessione dell’accertamento e riscossione delle entrate nella forma c.d. del canone fisso. Tale forma, ad avviso dell’IFEL, deve ritenersi possibile e non in contrasto con la disposizione dell’art. 2-bis del decr. legisl. n. 193/2016 che sancisce il versamento obbligatorio di tutte le entrate comunali sul conto corrente di Tesoreria dell’ente. Nel caso di specie, infatti, le somme riscosse nella gestione a canone fisso, non rientrano nella disponibilità del Comune ma restano tutte di pertinenza del concessionario il quale, corrisponde all’ente un corrispettivo annuale fisso, anziché avere il riconoscimento a proprio favore di un AGGIO PERCENTUALE sugli introiti , che in questa seconda ipotesi sono di pertinenza del Comune, e, quindi sottoposti alla regola del versamento obbligatorio alla Tesoreria. L’interpretazione dell’IFEL è condivisibile ma si rende necessario alcune precisazioni alla luce del percorso normativo di riferimento. L’affidamento in concessione delle attività di accertamento e riscossione in oggetto trae origine dalle disposizioni del D.P.R. n. 639/1972, recante la disciplina dell’imposta comunale sulle pubblicità e dei diritti delle pubbliche affissioni prevedendo negli articoli 43 e 45 il conferimento della […]
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