Le occupazioni del suolo pubblico con le ANTENNE sono soggette al CANONE UNICO PATRIMONIALE con la tariffa ad impianto


L’inserimento nella Legge di bilancio 2020 (Legge n. 160/2019) del comma 831-bis disposto dall’art. 40 del D.L. n. 77/2021, prevede l’applicazione del CANONE UNICO PATRIMONIALE alle “Reti di infrastrutture di comunicazione elettronica”. Si tratta dell’applicazione del c.d. CANONE ANTENNE ad una tipologia diversa da quella riguardante l’occupazione del suolo comunale con cavi e condutture per la fornitura di sevizi di pubblica utilità. Come è noto, ha istituzione dal 2021 del NUOVO CANONE UNICO PATRIMONIALE ha sollevato notevoli perplessità ed anche dubbi di costituzionalità, cui il MEF ha cercato di fornire chiarimenti con la risoluzione n. 6/2021 del 28 luglio 2021, peraltro non convincenti, tanto che viene chiesto da varie parti un intervento interpretativo del legislatore, onde evitare possibili ricorsi alla Corte Costituzionale. Sull’argomento, si richiama l’attenzione sugli articoli pubblicati in questa Rivista, in data 28/3/2021 a cura dell’avv. Alessio Foligno, e nelle date 22/7/2021 e 8/8/2021, a cura del dr. Beniamino Nappo. Con la norma in esame -il comma 831-bis- viene disposto che il canone si applica alle occupazioni che non rientrano nella previsione di cui al comma 831, e la modalità di calcolo se ne differenzia perché non più collegata al numero delle  utenze bensì determinato in euro 800 […]

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20 giugno 2017


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