La Cassazione sulla responsabilità dell’amministratore di una società pubblica partecipata dal comune
La sentenza n. 5550/2022 della VI Sezione Penale della Corte di Cassazione riguarda un aspetto interessante circa l’imputabilità o meno di un amministratore di una società partecipata quale pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio. Al di là dell’aspetto penale (relativamente al reato di peculato), l’analisi svilupperà la controversa questione del riconoscimento di una società pubblica o privata. Ma procediamo per gradi. La Suprema Corte accoglie il ricorso facendo riferimento, come primo aspetto della sentenza impugnata (sentenza della Corte di Appello di Napoli del 13/09/2018), all’erronea applicazione degli articoli 314, 357 e 358 del codice penale. Riporto, a tal proposito, i tre articoli inseriti nel Capo I del Titolo II riguardante i “Delitti dei pubblici ufficiali contro la Pubblica Amministrazione” (l’articolo 314) e nel Capo III del Titolo II riguardante le “Disposizioni comuni ai capi precedenti” (gli articoli 357 e 358): Art. 314 – Peculato “Il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che, avendo per ragione del suo ufficio o servizio il possesso o comunque la disponibilità di denaro o di altra cosa mobile altrui, se ne appropria, è punito con la reclusione da quattro anni a dieci anni e sei mesi. …..”. Art. 357 – Nozione del pubblico […]
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