La diversificazione delle tariffe pubblicitarie del canone unico patrimoniale
Una società che si occupa del restauro conservativo di immobili, attività che pubblicizza mediante affissioni pubblicitarie su pannelli predisposti sui ponteggi e sulle recinzioni dei cantieri, ha presentato istanza al Comune di Roma per ottenere l’autorizzazione a tali esposizioni ed ha impugnato le modalità di applicazione del Canone unico patrimoniale (CUP) dinanzi al TAR LAZIO , che lo accoglieva per alcuni motivi e ne respingeva altri, per cui la società ha proposto appello al Consiglio di Stato, eccependo la violazione dell’art. 1, c. 819, lettere a) e b) e comma 820 della Legge 160/2019. Con la sentenza n. 8846 del 10 ottobre 2023,della Sez. VII, il Collegio ha ritenuto di esaminare in primo luogo il contenuto del terzo motivo del ricorso di primo grado, che costituisce l’oggetto del primo motivo di appello, e cioè : “violazione del principio della unicità del CUP poiché la lettera b) dell’art. 1, c.819 ne esclude l’applicazione per le occupazioni di suolo pubblico”. Il Collegio ha osservato che il canone di occupazione del suolo pubblico pagato dalla ricorrente riguardava il ponteggio sul quale avrebbe dovuto essere istallato l’impianto pubblicitario ed il TAR lo ha confuso con quello dovuto per la diffusione del mezzo pubblicitario: in […]
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