ENTI RELIGIOSI: ESENZIONE DALL’ICI/IMU E DALLA TASI SOLO IN CASO DI UTILIZZO DIRETTO DELLE ATTIVITÀ NON COMMERCIALI
L’Ente religioso non può beneficiare dell’esenzione ex ICI e Tari di cui all’art. 7, lett. i) del D.Lgs. 504/1992, in caso di cd. utilizzo indiretto, ossia qualora affidi a titolo gratuito la gestione delle attività ammesse dalla norma a soggetto giuridico diverso, ancorché anch’esso senza finalità di lucro e ancorché riguardanti attività assistite da finalità di pubblico interesse. In ogni caso, l’Ente deve dimostrare che le attività, oltre a rientrare in quelle per le quali è previsto il beneficio, siano svolte in concreto con modalità non commerciali. Questo ed altri interessanti principi sono stati affermati dalle Ordinanze della Corte di Cassazione, VI Sez., n. 27448 e 27447 dell’1.12.2020 che hanno trattato dell’esenzione dal pagamento, rispettivamente, dell’ex ICI e della TASI (regime equiparati per rinvio espresso del Legislatore) da parte di un Ente religioso titolare di un complesso immobiliare adibito a più attività. Secondo la Corte, in tema di (ex) imposta comunale sugli immobili, l’esenzione prevista dal D.Lgs. n. 30 dicembre 1992, n. 504, art. 7, comma 1, lett. i) è subordinata alla compresenza di un requisito oggettivo, rappresentato dallo svolgimento esclusivo nell’immobile di attività di assistenza o di altre attività equiparate, e di un requisito soggettivo, costituito dal diretto svolgimento […]
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