L’intimazione di pagamento di una cartella può essere contestata solo per vizi propri


Un contribuente aveva impegnato, con esito negativo, la INTIMAZIONE DI PAGAMENTO di EQUITALIA concernente l’omesso versamento di tributi e la iscrizione di ipoteca fiscale per un immobile di sua proprietà, deducendo la mancata notifica della INTIMAZIONE. La CTR del LAZIO aveva accolto il motivo di appello con cui il contribuente contestava la regolarità della notifica della cartella in quanto il nesso notificatore avrebbe dovuto specificare le informazioni acquisite e le indagini svolte per potersi avvalere della procedura di irreperibilità, non  riscontrate nella fattispecie. Sul ricorso proposto dall’Agenzia delle Entrate, la Corte di Cassazione, Sez. V Civile, con l’Ordinanza 15941/2021ha affermato la fondatezza del motivo secondo cui non essendo stato oggetto di censura da parte della CTR il giudicato interno formatosi sulla inammissibilità del ricorso di primo grado per tardività, tale situazione avrebbe imposto l’esame delle altre questioni prospettate in sede di appello. Di conseguenza, come osservato dal Supremo Collegio, il giudicato formatosi sulla tardività del ricorso era ostativo rispetto alle censure che attenevano alla regolarità della notifica della cartella di pagamento, in quanto il contribuente era decaduto da tale possibilità, posto che tali ragioni avrebbero dovuto essere fatte valere in sede di impegnativa della comunicazione di iscrizione ipotecaria, regolarmente notificata […]

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20 giugno 2017


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