Il computo degli oneri di urbanizzazione nelle aree edificabili  ai fini dell’ICI


La Corte di Cassazione è intervenuta a decidere sul ricorso  proposto da una società avverso la sentenza della CTR del Lazio che aveva respinto l’appello della contribuente relativo ad AVVISI DI ACCERTAMENTO ICI del Comune di Fiumicino impugnati per la pretesa avvenuta decadenza e per la illegittima determinazione dei valori venali delle aree senza tenere conto della diversificazione dei terreni compresi tutti  in un’area oggetto di convenzione urbanistica. La Suprema Corte, con la sentenza n. 23682/2022 della V Sezione Civile, ha accolto il solo quarto motivo, ribadendo in consolidato orientamento giurisprudenziale secondo cui in materia di ICI, a seguito dell’entrata in vigore dell’art. 11-quaterdecies, comma 16, del D.L. n. 203/2005 e dell’art. 36, comma 2, del D.L. n. 223/2006, che hanno fornito l’interpretazione autentica dell’art. 2, comma 1, lettera b), del decr. legisl. n. 504 del 1992, l’edificabilità di un’area , ai fini dell’applicabilità del criterio di determinazione della base imponibile fondato sul valore venale, deve essere desunta dalla qualificazione ad essa attribuita nel PRG adottato dal Comune, indipendentemente dall’approvazione dello stesso da parte della Regione e dall’adozione di strumenti urbanistici attuativi. Ha inoltre precisato che tuttavia occorre tener conto, nella determinazione della base imponibile, della maggiore o minore attualità […]

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