Ingiunzione fiscale legittima per la riscossione delle società in house senza iscrizione nell’Albo


Ribadita dalla Cassazione la possibilità di utilizzo della ingiunzione ex R.D. 639/1910 per la riscossione delle sanzioni per violazioni del Codice della Strada da parte di società in house del Comune non iscritta nell’Albo del MEF. In esito alla opposizione ad una ingiunzione emessa ai sensi del R.D. n.639/1910 dalla società in house concessionaria del Comune di Pisa, avente ad oggetto le sanzioni per violazioni del Codice della Strada, il Giudice di pace aveva dichiarato la propria incompetenza e rimesso  la controversia al Tribunale di Pisa che aveva respinto l’opposizione. La Corte di Appello annullava il provvedimento impugnato, riconoscendo che il Comune aveva diritto al recupero delle somme pretese a titolo di sanzioni amministrative, interessi e spese per la notifica dei verbali di contestazione, con la sola esclusione delle somme dovute a titolo di istruttoria e di notifica dell’ingiunzione, con la compensazione delle spese di giudizio dei vari gradi. Il giudice di appello reputava, inoltre, che l’ingiunzione non potesse essere emessa dalla società di riscossione in quanto la stessa, quale società in house, in base al dettato all’epoca vigente dell’art. 52 del decr. legisl. n. 446/1997 non rientrava tra i soggetti iscritti nell’Albo di cui all’art. 53 legittimati ad agire […]

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