Niente condono in presenza di reati fiscali
CORTE DI CASSAZIONE. Sentenza n.19862 del 14.11.2012 Tributi – Condono fiscale – Amministratore indagato per reati fiscali – Esclusione Non ha diritto al condono fiscale la società il cui legale rappresentate sia stato processato per reati tributari. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 19862 del 14 novembre2012 ha capovolto il verdetto della Ctr, che aveva legittimato il condono Tremonti a un’azienda nonostante la condanna penale del suo amministratore per evasione fiscale, ex DLGS. 74/2000, accolgliendo il ricorso presentato dall’amministrazione finanziaria. Per i giudici della Suprema Corte, come si legge nelle motivazioni: “… né il dolo, né l’abuso di potere dell’amministratore riescono ad interrompere il rapporto organico che questi intrattiene con la società, risultando essenziale unicamente che l’attività dell’agente si configuri come esplicazione dell’attività propria dell’ente (Cass. 5 dicembre 2011, n. 25946). E coerentemente, questa stessa sezione tributaria ha riconosciuto alle dichiarazioni rese in sede di verifica dal rappresentante legale della società valenza di confessione stragiudiziale e non già contenuto testimoniale, in ragione ancora del rapporto d’immedesimazione organica (Cass. 21 dicembre 2005, n. 28316)”. Ne consegue che“… L’esclusione dalla definizione agevolata contemplata dall’ultimo nucleo normativo del 1° comma dell’art. 15 […]
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