Basta una sola fattura falsa per legittimare la detenzione


            CORTE DI CASSAZIONE. Sentenza n.176 del 7.01.2013 Evasione fiscale – Accertamento con adesione – Mancato versamento dell’intero importo – Applicabilità del d.lgs. 74/2000 – Diritto alla speciale attenuante – Non sussiste. Fattura singola con un importo superiore ai 4mila euro, poi rivelatasi falsa, può sembrare episodica, però basta per portare alla condanna a 4 mesi di reclusione del legale rappresentante della società. Questo è il sunto della sentenza 176/2013 adottata dai giudici della Cassazione, e fondata sull’addebito del reato di “dichiarazione fraudolenta” con l’uso di “fatture per operazioni inesistenti”. Rigettate le rimostranze  della società, che aveva proposto la tesi della ‘correzione di rotta’ in corso d’opera, spiegando di essersi avvalsa di una sola fattura, e non anche delle altre a disposizione, e di aver poi fatto ricorso all’istituto che “consente di correggere gli errori derivanti dalla dichiarazione”. Per i giudici, però, tali giustificazioni non hanno alcun fondamento, alla luce delle azioni compiute dalla società. Ma, soprattutto, non ha concretezza la tesi del contribuente secondo cui la: “… determinazione del trattamento sanzionatorio risulterebbe illogica” essendo il fatto “oggettivamente modesto, privo di conseguenze economicamente significative per l’Erario” ed essendosi egli adoperato per “non delinquere”: su quest’ultimo […]

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