Reati tributari. I beni delle grandi società evitano la confisca per equivalente


            SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE. Sentenza n.1256 del 10.01.2013 Una vasta operazione di frode fiscale messa in atto dai vertici di una grande società anche se scoperta non produrrà effetti diretti sul patrimonio della stessa. La sentenza della Cassazione penale, sez. III n. 1256 del 19.09.2012- 10.01.2013,  pone per questo alcuni interrogativi. I giudici hanno esaminato la possibilità di applicare il sequestro finalizzato alla confisca (anche per equivalente) dei beni di una società non solamente nel caso in cui la stessa sia stata creata allo scopo di assecondare il fine fraudolento dell’indagato e farvi confluire in tal modo i profitti degli illeciti fiscali messi in atto. Con tale decisione è stato respinto il ricorso del pubblico ministero avverso il dissequestro di svariati milioni di euro considerati (dall’accusa) profitto di frode tributaria architettata da Unicredit a vantaggio di una seconda banca. Tutto è iniziato dalla vicenda Brontos, l’operazione di swap in lire turche fatta da Unicredit con Barclays e che secondo i magistrati avrebbe comportato un evasione fiscale di 245 milioni di euro. La banca ha poi patteggiato con il Fisco versando 260 milioni circa per chiudere tutte le pendenze con l’Agenzia delle Entrate.  Ma processo penale […]

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