Sentenza della Corte di Cassazione – Sezione V Civ. – n. 24311 del 14 /11/2014 – Consorzi di bonifica – Assoggettabilità ad IMU e TASI
La sentenza della Corte di Cassazione depositata il 14 novembre 2014, ha rigettato il ricorso di un Consorzio di bonifica emiliano che vede come controparte il Comune nel quale sono situati i beni intestati al Consorzio e ha sostanzialmente confermato quanto stabilito dalla Commissione tributaria regionale dell’Emilia Romagna, ovvero il pagamento dell’ICI per gli anni richiesti. La CTR sulla questione si era espressa sostenendo che i beni del Consorzio erano oggettivamente attratti ad imposizione, non essendo classificati negli anni nella categoria catastale “E” come beni di pubblica utilità e di non rientrare nelle esenzioni previste dall’art. 7 del d.lgs. 504/1992. Inoltre di non potere disapplicare l’intestazione catastale che vedeva l’appellante come usufruttuario e come tale tra i soggetti passivi dell’imposta. Il contribuente nel rivolgersi alla Suprema Corte sostiene che nessun usufrutto era stato costituito su tali beni, i quali avevano mantenuto l’originario carattere demaniale, al contrario di quanto sostenuto dalla CTR. Su tali beni il Consorzio aveva una mera detenzione a scopo di manutenzione idrica. La Corte di Cassazione riconosce che è vero in parte quanto sostenuto dal contribuente, ovvero giacché l’usufrutto si costituisce per legge, o per volontà dell’uomo, non basta la semplice indicazione catastale per provare l’esistenza dello […]
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