Il MEF fornisce i propri chiarimenti sulla sentenza della Consulta n. 15/2018 sull’imposta pubblicità
Anche le FINANZE hanno espresso, con la Risoluzione n.2/DF del 14 maggio 2018, il parere in merito alla sentenza della Corte Costituzionale n.15/2018 sugli effetti della abrogazione della facoltà attribuita ai Comuni di disporre gli aumenti della tariffa base dell’imposta di pubblicità a seguito della norma di cui all’art. 23, comma 7, del D.L. n. 83/2012, conv. in L. n.134/2012. Con la Nota citata, il MEF ricorda che è stato sottoposto al giudizio di legittimità il contenuto della norma dell’art. 1, comma 739, della Legge n.208/2015, la quale dispone che l’abrogazione dell’art. 11, c. 10, del d.lgs. n.449/1997 (relativo alla facoltà attribuita ai Comuni di aumentare le tariffe dell’imposta di pubblicità fino al 20 per cento per l’anno 1998 e fino al cinquanta per cento dall’anno 2000) si interpreta nel senso che l’abrogazione non ha effetto per i Comuni che si erano già avvalsi di tale facoltà prima del 26 giugno 2012, data di entrata in vigore del D.L. n.83/2013, e che ha, quindi, determinato la cessazione ex nunc dei suoi effetti giuridici. La sentenza della Corte Costituzionale, dichiarando infondata la questione di legittimità ha fornito, ad avviso del MEF, elementi di certezza e di chiarezza sul quadro normativo di […]
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