I chiarimenti della CAMERA sull’applicazione della quota variabile della TARI alle pertinenze delle abitazioni
In risposta alla interrogazione parlamentare n. 5-00482, che chiedeva di conoscere come avrebbero dovuto comportarsi i Comuni in ordine all’applicazione della Tari alle pertinenze delle abitazioni nel ricalcolo delle tariffe per gli anni 2014-2017, la Commissione VI della Camera, nella seduta del 20 settembre 2018, ha affermato che l’interpretazione fornita dal Ministero delle Finanze con la Circolare n. 1/DF del 20 novembre 2017 va intesa nel rispetto dell’autonomia riconosciuta ai Comuni nell’ambito della potestà impositiva e regolamentare dei tributi di loro pertinenza, quindi senza che i chiarimenti assumano natura vincolante per gli enti stessi. Il problema nasce, come è noto, dalle disposizioni che regolano la determinazione delle tariffe della TARI, in particolare l’art. 1, c. 651, della Legge n. 147/2013, il quale prevede che “il comune nella commisurazione delle tariffe tiene conto dei criteri determinati con il Regolamento di cui al SPR n. 158/1999, criteri in base ai quali la tariffa è composta da una PARTE FISSA (costituita dalle componenti essenziali dei costi del servizio calcolati sulla superficie dell’immobile) ed una PARTE VARIABILE (rapportata alla quantità dei rifiuti conferiti). Ne deriva che riguardo alle PERTINENZE la quota fissa debba essere calcolata moltiplicando la superficie dell’alloggio, sommata a quella delle pertinenze, […]
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