Legittima per la Corte Costituzionale la notifica “diretta” degli atti tributari a mezzo di posta raccomandata
La Commissione Tributaria Regionale della Campania ha rimesso alla Corte Costituzionale la questione di legittimità dell’art. 1, comma 161, della Legge 296/2006 (Legge Finanziaria 2007) nella parte in cui, prevedendo la notificazione diretta con raccomandata a mezzo del servizio postale degli atti impositivi e dei ruoli da parte degli Uffici erariali centrali e locali e degli enti di riscossione, comporta la esclusione della applicazione delle modalità di cui alla Legge n. 890/1982 riguardanti la connessione con la notificazione degli atti giudiziari e con la prova dell’avviso di ricevimento postale tramite la comunicazione di avvenuta comunicazione (cosiddetta CAN). Ad avviso della CTR, le norme censurate sarebbero in conflitto con l’art. 3 della Costituzione in quanto darebbero luogo ad una elusione dell’obbligo di notifica là dove prevedono una mera comunicazione (la ricevuta di ritorno della raccomandata) elevando a forma di notificazione presunzioni semplici di conoscibilità che non corrispondono alla presunzione legale iuris et de iure di conoscenza. Presunta violazione, anche, dell’art. 24 della Costituzione, in quanto l’attenuazione delle garanzie di conoscenza dell’atto in danno del contribuente si risolverebbe in una irragionevole lesione del diritto di difesa. L’Avvocatura Generale dello Stato, in difesa della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha chiesto che le […]
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