L’esito favorevole al contribuente del ricorso contro l’Agenzia delle Entrate vale come giudicato sulla cartella opposta contro l’Agente della Riscossione
La DINERS CLUB aveva impugnato una cartella tributaria dinanzi alla CTP di Milano (luogo in cui era stata notificata la cartella da parte di Equitalia) ed alla CTP di Roma (sede dell’ente impositore). La CTP di Milano accoglieva il ricorso e la decisione passava in giudicato. La CTP di Roma, dinanzi alla quale la società aveva depositato la sentenza di Milano, rigettava il ricorso e la CTR del Lazio respingeva l’appello e la società contribuente proponeva ricorso per Cassazione sostenendo che la sentenza della CTP Milano costituiva res iudicata, per cui il giudice di appello avrebbe dovuto prendere atto delle statuizioni in essa contenute. La Corte di Cassazione, con l’Ordinanza n. 31476/2019 della V Sezione, pubblicata il 3 dicembre 2019, ha affermato che la decisione della CTP di Milano non poteva essere considerata inesistente o rimessa in discussione o addirittura sconfessata dal giudice tributario romano. Ad avviso della Corte, infatti, il giudicato formatosi tra il contribuente e l’Agente della Riscossione spiega in ogni caso effetti anche nei confronti dell’ente impositore in quanto durante l’attività di riscossione l’ente impositore conserva la propria qualità di creditore, ma la legge sancisce una scissione fra la titolarità del credito e la legittimazione all’esercizio delle […]
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